Sia ben inteso ho scritto GROCERY e non solamente shopping. Sottile ma essenziale differenza. Perché se fosse stato solamente shopping sarebbe stato notevolmente più divertente, credetemi! Non che non mi piaccia andare a fare la spesa. Mi diverte pensare che tutti quei pacchettini, scatoline, cartocci etc etc quando cotti siano così buoni e che mi aspetta un bel pranzetto succulento prima da cucinare e poi da pappare. Ringrazio il Cielo che nella mia famiglia tutti adoriamo cucinare e che, ogni volta, ci sia qualcosa di nuovo da imparare…ma sto divagando! Torniamo al punto.
Stamattina mi sono svegliata di buon’ora per andare all’ipermercato vicino a casa mia che, fra parentesi, apre alle 9 in punto. Bene, io ero lì verso le 8.45 e, stranamente non ero la prima!, perché già c’erano altri che aspettavano l’apertura.
Vi è mai passato per la testa che l’ingresso al supermercato di prima mattina potrebbe essere tranquillamente paragonato ad un gran premio??? A me no. Fino a stamattina.
Io penso che la gente qualche problemino ce l’abbia (me compresa ben inteso!). Ora, io capisco svegliarsi abbastanza presto per appropinquarsi a fare la spesa (io sono scusata perché ho comprato il pesce e per quello devi arrivare all’alba sennò rischi di non trovarlo) ma una volta che sei lì ti pare il caso di doverti piazzare con il carrello proprio davanti alla porta automatica??? Mica ti rubano il posto. Ci sei, datti una calmata. E invece no! Io, da buona ex studentessa che si rispetti mi sono sistemata nelle retrovie, nonostante di fronte a me non ci fosse nessuno e teoricamente la pole position spettasse a me. Alle 8.55 il putiferio. Venti-carrelli-venti mi si sono parati davanti. Gli occhi che ti guardano di sottecchi e le ruotine del carrello che cigolano e si muovo impercettibilmente di qualche centimetro in avanti. Pareva una scena da film western. “Mano alla cintola, pistole cariche, al mio tre fate fuoco!”. E le ruote che cigolano, e i carrelli sempre più in avanti e le porte sempre più chiuse. “Ma dove vai??!” penso io “E’ chiuso. Più in là della porta non entri”. Ore 8.57. La sicurezza si avvicina e comincia a togliere i lucchetti alle porte. Altri sguardi di sottecchi, le ruote sempre più avanti. E io sempre più ferma, lì nel cantuccio che mi ero riservata alle 8.45. La calca aumenta. Le luci si accendono. I motori rombano. Ore 9.00. Le porte si aprono. E la gente che schizza all’interno manco l’avesse pizzicata una tarantola. “Ma dove vai? Sono le 9. Fai in tempo a fare tutto. Comprare, pagare e cucinare. Take it easy, please. Ne va della tua salute.”
Ed è solo il 17 novembre. Pensate a Natale. Bisognerà munirci di elmetti e carrelli modificati anti speronamento?