Being Blanche…and Auntie Mame!

Allora, premessa doverosa: in linea di massima (escluse particolari e, soprattutto M O T I V A T E eccezioni) non sono il tipo di lettrice che vorrebbe avere fra le mani i personaggi dei libri che legge…
In linea di massima sia ben chiaro… perché come ho detto prima le eccezioni sono all’ordine del giorno.
Beh, in questo caso, è più di un’eccezione quella che mi spinge a richiedere, cercare, bramare e sperare che esista al mondo una persona tanto folle quanto adorabile e stupendamente eccentricamente pazza come la simpaticissima Zia Mame! Io adoro in maniera incommensurabile quella donna…l’unica donna in grado di farmi piegare dal ridere ogni volta che mi ritrovo a leggere una delle pagine delle sue improbabili ed assurde vicende.  Si, lo so, non è un personaggio reale, non lo si può toccare, non lo si può vedere se non nella propria fantasia ma vi assicuro che una volta capito il soggetto sono più che certa che la vorreste avere vicino SEMPRE, dalla mattina alla sera…un po’ come quei soprammobili che ti fissano da quando ti svegli la mattina a quando vai a dormire la sera, tipo la valigetta con relativa manetta al polso che si vede nei thriller…INDIVISIBILE dal soggetto che se la porta dietro…
Si può non amare una che può scrivere una lettera simile all’ipotetico (come ipotetica, purtroppo, è anche lei) librario che dovrebbe (a parer mio in maniera lucrosissima) vendere le sue memorie?:

“Caro libraio,
quel cialtronello di mio nipote Patrick ha scritto un libro su di me che trovo estremamente scurrile. E soprattutto per niente veritiero. Pensa, racconta che una volta mi sarei fatta beccare nuda in un dormitorio di Princeton. Smentisco nel modo più categorico: non era Princeton, era Yale. Dunque, sappi che farò causa a Patrick. Farò causa all’editore. E, nel caso tu venda una sola copia del libro, farò causa anche a te.
Baci, baci, baci.
Mame.”

Notevolmente e adorabilmente ZIA. L’unica ed inimitabile. Certo, il nipote (autore inconsapevole della fortuna dell’immaginario libro) non dovrebbe aver avuto vita facile con l’incantevole squinternata, testimone tra frizzi e lazzi della caotica vita di Mame Dennis. “Siamo finiti insieme sulla stessa barca e ci è toccato remare”. Eh, si…remare! E divertire! Basta leggere i titoli dei capitoli del libro per ridere a crepapelle: Zia Mame e la bella del Sud, Zia Mame al campus (Yale, non Princeton mi raccomando!), Zia Mame e la chiamata alle armi. E la cosa che più mi rallegra è il fatto che esiste il sequel e – rullo di tamburi – il film. L’ho visto e fa morire!
E poi non mi stancherò mai di ringraziare quel genio di dolce signora del varietà italiano che è Loretta Goggi…sarà lei a portare a teatro la MIA Zia Mame.
Baci, baci, baci gente! Fate conto che sono già in fila in attesa che il sipario rosso si apra! 🙂

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