Premetto: questo vuole essere assolutamente e neanche tanto velatamente un Messaggio Promozional Cinematografico (ormai Home – Made – Cinema).
Fatta la doverosa premessa veniamo al sodo. Le mie serate Home Made Cinema!
Avete presente quando non c’è davvero un tubo da vedere per televisione? Quando avete finito tutti i libri che stavate leggendo e non ne volete cominciare un altro per non dover dire “Oh, cavolo, è tardi. Devo dormire, non posso continuare a leggerlo per vedere quello che succede” ? (che, fra parentesi, è quello che capita a me praticamente ad ogni libro che leggo, anche se, ammetto, la curva si è esponenzialmente alzata durante la lettura di Moll “Beautiful” Flanders di Defoe…ma quante gliene capitano?!?!).
A parte le digressioni…capito il momento no?
Bene. Quella è la serata perfetta per l’Home Made Cinema. Buio, un plaid per stare al calduccio, una tisana calda e un buon DVD (o comunque qualcosa di decente che ti sei registrato nei giorni precedenti alle 2 di notte magari per vederlo in santa pace ad orari decenti!).
La mia predilezione va per i vecchi film, è vero. Via col Vento e tutti i drammoni di Elizabeth Taylor la fanno da padroni. Ma qualche volta cado anche nelle commedie. Quelle carine, però. (Contrariamente a quello che i più possono pensare non sono totalmente dedita agli anni ’40,’50,’60…li adoro è vero ma vedo anche dell’altro, credetemi!). E l’altro ieri ho avuto l’illuminazione.
E con illuminazione intendo “Easy Girl” con Emma Stone.
Punto primo: è bravissima (vorrei avere anch’io quell’espressività facciale almeno sarebbe decisamente più facile far capire alla gente quando ha stufato);
Punto secondo: ma avete visto che cavolo di outfits? OMG sto diventando una fashion blogger ma davvero le ruberei tutto il guardaroba del film (ha delle cose carinissime nella sua semplicità – il Natale è vicino, prendete nota…evitando magari il reparto bustier per andare in giro alle tre del pomeriggio, quelli non le metterei 🙂 )
H&M e Abercrombie & Fitch vi adoro.
Il gilet sarà mio…prima o poi, stessa cosa della maglietta blu, di quella nera e del cardigan con le stelline!
Per saperne di più vi rimando a questo sito oppure a questo qua – riprendete nota 😉
A parte la pazzia incombente la storia è presto detta. MyMovies docet:
Olive Penderghast, liceale irreprensibile e anche un po’ invisibile, dopo essersi abbandonata con un’amica ad una piccola bugia sullo stato della propria verginità, viene travolta dai rapidissimi pettegolezzi della scuola. Incredula e testarda, si cuce addosso una “lettera scarlatta” e decide di lasciar credere ai compagni ciò che vogliono, per vedere fino a che punto possono spingersi il loro pregiudizio e la sua discriminazione.
Un film che fa riflettere nella sua semplicità. Riflettere sulla superficialità della gente, sulle bugie pagate per diventare realtà, sul totale menefreghismo di un intera generazione, sul fatto che, se non sei abbastanza caparbio, vige la legge del più forte, delle masse. Un film ricco di sfaccettature con un’ interprete di eccezione e due mostri sacri come Stanley Tucci e Patricia Clarkson a fare da spalle (non che servisse peraltro) ad una storia che sta in piedi e che scorre rapidamente raccontata dalla stessa protagonista, ormai stufa del gossip, dal suo pc via web. Popolarità sì, ma a che prezzo? La parola come arma a doppio taglio. E la realtà che, in fondo, è migliore di qualsiasi tipo di bugia. Un solo consiglio: guardatelo! (compreso il Knock on Wood finale, ultimo atto di una recita che è moooolto lontana dalla verità!)