Mumble…sono rientrata ora da una mattinata lavorativa che definire “intensa” è dire poco, e che mi sento? Titoloni al telegiornale “Il Papa si è dimesso”. Lì per lì l’incredulità, poi lo sconcerto. E la facile battuta: Il Papa si dimette…non c’è più religione!
A parte le battute sarcastiche…è la prima volta dopo 700 anni all’incirca che un Papa, il Vicario di Cristo, si dimette dal soglio pontificio. La volta prima, per me che sono una storica, è facile da ricordare: 1294, Celestino V. E lì eravamo in pieno medioevo, le lotte intestine erano all’ordine del giorno e il futuro Papa, Bonifacio VIII ci aveva messo del suo per eliminare (non tanto prosaicamente a dir la verità visto che il buon vecchio frate Celestino fece una brutta fine) lo scomodo Papa in carica. Un eremita, che poco aveva a che vedere con la gerarchia ecclesiastica e che fu eletto dopo ben 27 mesi di Conclave all’unanimità. Subito però il governo dello Stato della Chiesa subì dei gravi problemi e Celestino V fu invitato ad allontanarsi. Bonifacio VIII, Papa Caetani, il nuovo successore di Pietro, una mano l’aveva data. Celestino tentò di fuggire ma venne imprigionato e morì in prigione. Alcuni dicono per morte naturale, altri per omicidio. Nelle perizie successive venne individuato un foro nel cranio, probabilmente di un chiodo lungo una decina di centimetri. Morte naturale? Non si sa. Ma questa è la storia e, finchè non avremo a disposizione una macchina del tempo, non sapremo cosa accadde in realtà. Ma la cosa che sappiamo, oggi, è che un Papa si è dimesso, non un semplice frate come Celestino V, ma un fine teologo come Ratzinger.
Capisco l’età, capisco tutto. Ma mi domando, possibile che questa religione debba essere costantemente piegata come la si vuol vedere. C’è un qualcosa di spirituale in un Conclave, di soprannaturale che lo rende “intoccabile”. Poi è inutile che ci vengono a dire nelle cerimonie matrimoniali “L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce“. Oppure fare una filippica continua sul resistere alle avversità del mondo…si deve andare avanti, sempre e comunque. Non mi pare che si usino le stesse misure per casi diversi.
E soprattutto, se la Chiesa ha dei problemi, delle lotte intestine, lo si dica e si smascheri questo insieme di correnti che, mi dispiace dirlo, mirano al potere temporale e non a quello spirituale. Semplice pensiero.